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DA DONNA A MAMMA

Dando alla luce il proprio bambino, la donna diventa madre. È un passaggio che può portare dubbi e paure, necessità di analizzare con calma i cambiamenti avvenuti, perché questa evoluzione della donna non è solo un fatto fisico, ma emotivo e psicologico, che comporta una grande trasformazione interiore.

Un rito di passaggio

Affrontare la maternità non lascia indifferenti: nessuna mamma può dire, se si guarda dentro con sincerità, di essere sempre la stessa dopo una maternità. Tutte le mamme (qualunque sia il loro modo di pensare, il loro stile di vita, il loro modo di essere genitore) subiscono una metamorfosi che può essere più o meno integrata nella loro persona, o accettata. Ma il cambiamento c’è sempre. Ed è proprio come un rito di passaggio.

La preoccupazione materna primaria

È quel sentimento che nasce quando si diventa madri, anche se non sempre immediatamente, ci fa “sentire” insieme con il proprio bambino, si sa cosa prova (non sempre ma molte volte!) e non si può fare a meno di usare il suo punto di vista quando ci si approccia ad una situazione nuova. Alla mamma viene spontaneo pensare come il suo piccolo. Questo è un passaggio importante, la base dell’empatia e del rapporto che si crea col proprio piccolo.
È un meccanismo essenziale anche per riuscire a proteggere il proprio bambino dagli stimoli troppo forti per lui, quando è piccolo, e ci aiuta a capire, coi bambini più grandi, cosa si può proporre loro di volta in volta.

Cambio di priorità

Uno dei più forti cambiamenti che si verificano quando si diventa mamma è proprio questo. Prima venivano i propri interessi, seguiti da quelli del partner solitamente, ci si occupava del proprio corpo e del proprio benessere prima di tutto.

Da quando si diventa mamme, viene sempre prima quel piccolo fagottino, forse proprio perché quando nasce non sa esprimersi a parole, e ha bisogno della completa attenzione della sua mamma. Tutto il resto passa in secondo piano.
Spesso all’inizio ci si sente spaesati dal non avere più i propri piccoli riti quotidiani, da svolgere con calma e in tranquillità. Spesso le cose che più davamo per scontate (mangiare seduti, con calma, dormire quando si ha sonno, lavarsi i denti, farsi una doccia quando se ne ha bisogno) non possiamo più farle così facilmente, tutti i tempi sono da ridefinire, rinegoziare con quel piccolo esserino che abbiamo tra le braccia.
Piano piano, col tempo, si riesce sempre di più a tornare ai ritmi di prima, ma mai del tutto.

Ripensare al parto

Spesso non si riesce ad avere il parto che si era sognato, nonostante tutto ciò che si tenta. A volte la delusione è grande, la frustrazione rimane dentro anche se tutti, parenti e amici, dicono “Ma sì, l’importante è che il bimbo stia bene”. Ma non è proprio così.
È ovvio che la salute del bimbo è fondamentale, ma non è tutto. E se qualcosa del parto ci ha fatto soffrire e ci ha turbato, è molto meglio esserne consapevoli e tirarlo fuori, piuttosto che far finta di nulla.

L’elaborazione del parto che abbiamo avuto è una parte molto importante del diventare mamma. Anche se non avevate grandi aspettative dal parto, può essere che qualche cosa vi abbia turbato, magari i primi giorni non riuscite a pensarci, ma spesso dopo un po’ di tempo questi sentimenti e pensieri iniziano a venire a galla. Tutto ciò avviene in modo ancora più forte se le aspettative che avevate sul momento del parto sono state in parte o del tutto disattese.


Foto di Boris Trost da Pixabay
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